I rulli liberi Arion sono indiscutibilmente robusti e ben costruiti, sia per quanto riguarda la struttura, sia per quanto riguarda i rulli stessi. I rulli, in particolare, girano molto bene sui loro cuscinetti, senza attriti, giochi o rumore. Prima di usarli va regolata la posizione del rullo dove poggia la ruota anteriore della bici: il procedimento è abbastanza semplice e ben spiegato nel manuale accluso ed è fornita una chiave a brugola per smontare i rulli. L'interasse minimo è 944mm, quello massimo 1124mm, regolabile ad intervalli di 20mm. L'intervallo si adatta alla maggior parte delle bici da corsa ma può risultare insufficiente per alcune mountain bike, che hanno tipicamente una distanza fra gli assi delle ruote molto ampia. Del resto il prodotto è pensato per le bici da corsa, con pneumatici lisci e gonfiati a pressioni di 6 o più bar, dato che pneumatici con battistrada scolpito o gonfiati a pressioni più basse producono un rumore alla lunga molto fastidioso e richiedono uno sforzo eccessivo, data la maggiore resistenza al rotolamento. Anche pneumatici gravel sono eccessivamente faticosi da far girare sui rulli, per lo meno per me. Coi pneumatici da bdc, invece, si fa uno sforzo secondo me commisurato alle capacità di un ciclista medio ed il rumore è abbastanza basso da poter usare i roller anche in un appartamento.Quando non si usa si può ripiegare e la cerniera mi pare ben fatta. Il rullo della ruota anteriore è ovviamente collegato ad uno dei rulli posteriori tramite una cinghia che scorre un una gola al lato del rullo. Questo è uno dei pochi aspetti in cui questo attrezzo è migliorabile: può capitare che ad un certo regime di rotazione la cinghia entri in risonanza ed inizi a vibrare; non è che succeda niente di clamoroso ma il fenomeno è un po' fastidioso e di sicuro accorcia la durata della cinghia.Un aspetto che va considerato è che andare in bici sui rulli non è esattamente come andare su strada: occorre praticamente imparare di nuovo ad andare in bici perché le prime volte non si riesce letteralmente a stare in equilibrio ed anche salire in sella sembra una impresa. Appoggiandosi ad una parete però la cosa è più facile e dopo un po' ( un giorno, due giorni, una settimana o più, dipende da un sacco di fattori) si riesce ad andare abbastanza rilassati. Occorre avere pazienza e costanza perché all'inizio sembra davvero difficile, proprio come quando avevamo sei anni e ci hanno tolto le rotelle alla bici.I rulli sono liberi, quindi lo sforzo dipende solo dagli attriti e non può essere regolato come succede coi trainer magnetici, però, come ho detto, è comunque necessario un certo sforzo: diciamo che è come pedalare forte in pianura col vento contrario. Va da sé che non si può utilizzare Zwift perché non c'è una misura della potenza prodotta.Accessori indispensabili per usare questi rulli sono: un ventilatore (si suda un sacco....), un asciugamano per coprire manubrio e telaio ed impedire che il sudore li bagni, un televisore per vedere la registrazione di qualche tappa del Tour o la serie tv preferita (altrimenti è una noia mortale).